La sensazione di un déjà vu mentre leggiamo lo Zohar

Si può sapere di stare studiando per bene lo Zohar , quando si continua a leggerlo e a rileggerlo, sebbene non si capisca niente. Non ci si dovrebbe spaventare di questa cosa e non si dovrebbe provare a nascondersela. Al contrario, si deve accettare il fatto che siamo come un bambino che non alcuna conoscenza, e allora ogni cosa comincerà a diventare assolutamente più chiara.

Studiare lo Zohar comporta una sensazione di déjà vu, come se qualcosa che è già stato letto all’improvviso si affacciasse alla nostra memoria mentre leggiamo un’altra parte del testo. Quando lo si legge per la prima volta, non si capisce niente, ma adesso tutto si compone all’improvviso, come quando una cosa si rivela ad un bambino in questo mondo.

Quando diciamo che il materiale contenuto nel testo ci sembra chiaro, in realtà stiamo commettendo un pericoloso errore che ostacola il nostro avanzamento. Si dovrebbe comprendere con chiarezza che si sta leggendo di fenomeni che al momento non esistono dentro di noi.

Se la nostra anima si corregge, allora percepiremo questi fenomeni nel modo corretto. Ma per ora si stanno ascoltando semplicemente delle parole senza conoscerne il significato. Per esempio, si legge la parola “oscurità” e si pensa di capirne il significato, ma di fatto significa tutt’altro; si riferisce alla incapacità di percepire qualcosa. Infatti, il libro parla di dazione, mentre noi sappiamo solo ricevere.

La nostra opposizione alla Luce, a questo stato di meravigliosa dazione, si chiama oscurità. Allo stesso modo, la nostra somiglianza con la Luce e la nostra abilità a connetterci ad un desiderio più progredito si chiama Luce. A questo proposito, non importa se non si capiscono e se non si possono immaginare queste nozioni. Quello che conta è il nostro desiderio. Questo è ciò che attira la Luce – la forza che ci sviluppa.

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