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L’anima comune si sviluppa come un embrione

Non si può calcolare come avanzare verso lo stato successivo. E’ una valutazione sempre incomprensibile e nascosta nell’oscurità e nell’incertezza, poiché nello stato successivo tutti i desideri sono nuovi. Infatti, ogni cosa ricomincia daccapo.

Non c’è modo di farsene un’idea. Può infatti essere rivelato solo dalla Luce Superiore; perciò, questa rivelazione non dipende da noi. Si fanno degli sforzi, ma non si conosce quale meccanismo si mette in moto per fare il lavoro. Si è come un bambino piccolino che gioca e che schiaccia per caso dei pulsanti, rovesciando tutto il sistema e provocando delle grosse conseguenze.

E come un bambino, non dovremmo essere preoccupati a proposito di come sarà lo stato successivo, poiché questa è una prerogativa che spetta solo al Creatore. Ogni cosa si muove secondo il Suo piano, e nessuno sa esattamente come funziona.

Si sta per rivelare un livello completamente nuovo, in cui tutte le anime cominciano ad essere corrette insieme, secondo la struttura generale dell’anima comune. E’ come un embrione nel quale tutti gli organi crescono gradualmente, oggi il fegato, domani i polmoni, e poi le gambe. Ogni giorno un organo cresce di più, mentre un altro cresce di meno, e viceversa. Proprio nello stesso modo, l’anima comune sta crescendo adesso perché ha iniziato il processo di correzione. Nessuno conosce esattamente come crescerà e a che ritmo.

Tutto ciò che spetta a noi è di fare ogni possibile sforzo, concentrandoci su quello che possiamo fare in questo momento, invece di provare ad indovinare cosa succederà domani. E non dovremmo dimenticare che il nostro impegno di oggi è di rivelare Il Libro dello Zohar a tutta l’umanità.

La gioia è un chiaro segno della dazione

La domanda che ho ricevuto: Perché il lavoro spirituale deve essere sempre fatto con gioia?

La mia risposta: La gioia è un segno che si sta agendo per il bene della dazione e che non lo si sta facendo per un senso di costrizione, perché non si ha altra scelta o perché si ha paura che ci possano succedere delle cose cattive.
Sappiamo quanto sia felice una madre quando riesce a dar da mangiare al suo bambino, perché ne riceve del piacere.

La dazione che arriva dall’amore, come nel caso di una madre, arriva sempre con gioia. La gioia è un segno e una conseguenza delle buone azioni ( la dazione).

Tuttavia, se un uomo è dominato dal suo ego, allora sarà teso ed arrabbiato con il Creatore. Perciò, la forza della gentilezza e della fede si esprime attraverso la serenità, il rifiuto di se stessi davanti alla Forza Superiore, la disponibilità a ricevere l’influenza e la correzione di questa Forza, che cambierà le nostre qualità nella dazione. Allora la Forza Superiore arriva per darci la forza, e tutto viene accompagnato dalla gioia.

Una vera preghiera al Creatore non può avvenire senza gioia. Se una preghiera è ascoltata dal Creatore, allora si chiama “la porta delle lacrime” (Shaar ha-Dmaot), che significa che una persona desidera essere uguale al Creatore ( dalla parola “Dommeh”- uguale). Perciò, l’uomo “piange”, cioè vuole veramente essere uguale a Colui che dà. Ad ogni modo, queste non sono lacrime di sofferenza; un uomo sente infatti gioia perché ha raggiunto questo grande desiderio.

Una preghiera al Creatore non può essere piena di sofferenza. Se si piange, significa che si incolpa il Creatore per quello che ci sta capitando e siamo quindi infelici del nostro percorso, che seguiamo sentendoci abbandonati. Un uomo che sente in questo modo non può essere un giusto. Perciò, se un uomo non sente della gioia in ogni stato in cui si trova ( sia il più elevato che si possa immaginare, come il peggiore), significa che l’uomo è ancora nell’egoismo e non ha alcuna via per appellarsi al Creatore.

Un uomo deve ascendere per rimanere sempre nella gioia. Poi non gli importerà nulla di quello che gli succede, poiché la sua sola richiesta sarà di acquisire la forza della dazione. E allora, la riceverà.

Lo Zohar cambia chiunque lo studi

La domanda che ho ricevuto: La lettura dello Zohar ha influenza su di me anche se io non me ne accorgo?

La mia risposta: Presto ti accorgerai che Lo Zohar sta lavorando su di te, perché questa influenza è molto potente. Proviamo a vedere come sarai tra dieci lezioni; starai già avvertendo dei grossi cambiamenti dentro di te.

Prima di tutto, la tua visione della vita e la tua considerazione sulla tua vita intera cambieranno. Ciò a cui fai o non fai attenzione cambierà; le tue sensazioni interiori si immergeranno ancora di più dentro di te e ti preoccuperai molto di più del tuo modo di comportarti con gli altri. All’improvviso, comincerai a pensare e a sognare sulle varie azioni di cui avrai letto nello Zohar e ad immaginare come di fatti sono collegate al nostro mondo in un modo ancora più stretto.

E’ chiaro che Lo Zohar cambia molto un uomo. Lo calma, rendendolo più intimista, serio, e devoto allo scopo. A questo proposito Lo Zohar influenza un uomo in un modo molto potente. E succede non in base a quanto l’uomo comprende il contenuto del testo; dipende invece dagli sforzi fatti dall’uomo – da quanto egli prova a comprendere ciò che è scritto nel Libro dello Zohar