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Rivelare la mia grande anima

Io devo rivelare una sola realtà, e per farlo devo trovare dentro di me i mezzi che mi permettano di riuscirci. Dentro di me sono state collocate tutte le forze necessarie per assistermi: il Creatore, la creazione, me stesso, il mondo, gli amici, gli uomini, il maestro, i libri, Rabbi Shimon ed il suo gruppo, Mosé, e la Torah, che è il progetto dell’universo.

La mia “grande” anima è l’insieme di queste forze dentro un sistema che è incredibilmente vitale. Io mi trovo davanti a questa grande anima come un bambino piccolino. E’ la mia, ma devo arrivare ad essa e rivelarla, conoscerla e metterla in moto – tutto questo nella misura in cui sono in grado di farlo nel modo giusto. A me sembra corrotta, ma non è veramente così. Ad essere corrotto è solo il mio io di adesso e questa è la ragione per cui vedo la mia anima così. Devo correggere me stesso ed il mio comportamento verso di essa.

I Kabbalisti ci spiegano come spalancare e scoprire le nostre qualità, come allargare gli orizzonti della percezione e dei sentimenti, ed in questo modo, come rivelare questa grande anima nel nostro desiderio.

Cibo per l’anima

La domanda che ho ricevuto: Quando leggo Il Libro dello Zohar non riesco a collegarmi con quello che leggo. Cosa devo fare? Abbiamo aspettato così tanto per questo bellissimo momento in cui avremmo potuto apirie Il Libro dello Zohar, ma adesso ci sentiamo delusi.

La mia risposta: Baal HaSulam scrive che non c’é momento migliore nella vita di uomo di quando si sente completamente deluso di ogni cosa che abbia fatto fino a quel momento. Quest’uomo vede che niente lo può aiutare, che non c’è una via di salvezza e nessuna speranza di ascendere spiritualmente, se ogni cosa resta com’è.

Una volta che se ne rende conto, allora l’uomo rivela un nuovo sentimento di speranza. Tuttavia, egli non sa ancora su chi dovrebbe fare affidamento. Alla fine comprende che solo il Creatore può aiutarlo, e che quando implora: “Salvami!” è il momento in cui riceve aiuto.

Studiare Il Libro dello Zohar non è come studiare un altro libro da cui si ricava subito un certo sapere, secondo la regola “Impari in base all’impegno”. In questo caso, scende in gioco un altro principio, “Ti impegni e trovi.”

Probabilmente speravi che appena aperto il Libro dello Zohar, sarebbero accaduti subito dei miracoli. Ma niente può succedere all’inizio. Il mio maestro, il Rabash, mi faceva l’esempio di un uomo che aveva comperato una piccola papera e voleva trasformarla in un’oca. Aveva quindi incominciato ad ingozzarla di mangiare. Poi controllava se l’animale diventava più grosso, il che non accadeva. Così continuava a darle da mangiare, sempre di più, ma la papera non aumentava di peso. Un uomo intelligente gli disse: “Dovresti aspettare un mese o due per vedere la differenza.” Lo stesso si applica ad un bambino – i genitori devono investire molti sforzi prima che il bambino possa stare in piedi, camminare, e diventare forte.

Se osserviamo la nostra anima vedremo che cresce nello stesso modo. Quando voglio che il mio punto nel cuore diventi la mia anima, devo trattarlo come un bambino neonato che ha appena incominciato a svilupparsi. Ci vuole tempo perché l’anima fiorisca da questo punto.

Solo il giusto vaso può ricevere il vero appagamento

Dobbiamo comprendere che Lo Zohar serve per rivelare il nostro punto nel cuore, e non per soddisfare i nostri sensi fisici o il nostro intelletto che appartengono a questo mondo.

Aprite il libro e vi sentite disperati perché non lo capite e non lo percepite; ma quale genere di sensazione o di comprensione vi aspettate? Lo Zohar vi colpisce in modi diversi, non nel modo in cui pensereste voi.

Avete preparato una botte o un secchio (desideri egoistici) e vi aspettate che siano soddisfatti con qualcosa che assomigli all’appagamento spirituale. Lo Zohar, invece, vi dà un diverso tipo di vaso che riceve – un vaso che dona, che sia anti-egoista, così come il corrispondente appagamento – il piacere della dazione.

Queste sono le fasi normali che ogni uomo attraversa, rivelando poco a poco il suo Kli, il suo comportamento e l’appagamento che dovreste aspettarvi. Ne consegue che tutte le delusioni, alla fine, svaniscono e l’uomo rivela il Kli corretto che è pronto per il giusto tipo di appagamento.

Che cosa ci porteranno i prossimi dieci anni?

Nelle News (Dal Time): “Gli anni 2000: addio (finalmente) al decennio dall’inferno” La temuta catastrofe di fine millennio non è avvenuta. Invece, è stato il sogno americano che ha rischiato di finire. A cominciare con la sciagura dell’11 settembre per finire con il collasso finanziario, i primi dieci anni di questo secolo saranno probabilmente considerati come i dieci anni che più hanno demoralizzato e disilluso gli americani nel corso della loro storia, di più ancora del periodo della seconda guerra mondiale.

Il mio commento: In passato, la sofferenza ci spingeva verso lo sviluppo e così potevano vedere un futuro più brillante davanti a noi. Ora, poiché l’egoismo ha raggiunto il suo massimo e noi ci troviamo globalmente interconnessi, l’egoismo non ha più necessità di crescere oltre. Ha solo bisogno di essere corretto.

Perciò, la sofferenza non ci spingerà in avanti (in altre parole, non c’è futuro) ma peggiorerà il nostro stato attuale, finché non saremo d’accordo a correggere la nostra natura.

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Lo Zohar apre il mondo per noi

Ci sembra che lo Zohar parli della stessa cosa più volte: le tre linee; ma è soltanto l’inclinazione al male che ha paura delle tre linee. Di fatto, le tre linee esprimono il principio di connessione tra tutte le parti, tutti i dettagli della realtà. Tuttavia, questa unione, avviene in differenti forme in miliardi di livelli. Per tanto, lo Zohar presenta ciò attraverso varie descrizioni che risvegliano differenti forme di connessione dentro di te. Tutto ciò viene fatto per armonizzarle con te, verificarle ed organizzarle dentro di te.

In realtà, non c’è niente oltre al desiderio di ricevere e l’intenzione di dare. Tuttavia, una nuova storia appare ogni volta, perché c’è un numero infinito di unioni diverse. Ogni volta, siamo semplicemente incapaci di sentire un nuovo umore, di sperimentare un nuovo sapore, una connessione diversa o una nuova rivelazione.

Quando cominceremo a sentire ogni azione della quale ci parla lo Zohar, allora capiremo che ci istruisce per ispezionare un’unione particolare, un’azione particolare e dopo, un’altra ecc … Ci rivela le nuove connessioni continuamente, aprendoci di conseguenza il mondo.

Il tempo della preparazione dipende dalla radice dell’anima di ogni persona

Domanda: la durata del periodo di preparazione dipende dalla radice dell’anima? Lo Zohar può accelerare questo periodo, che si dice duri normalmente da tre a cinque anni?

Risposta: se impieghi la tua libertà di scelta e lavori per raggiungere la meta, allora, lo Zohar aiuta a ridurre il periodo di preparazione, evitandoti molte lunghe reincarnazioni. Questo è il significato del verso “Mi sono affannato ed ho trovato”. Se ti affanni nel realizzare gli sforzi, allora sarai ricompensato.

Quanto devi sforzarti? Tanto quanto è necessario in accordo alla radice della tua anima. Nessuno sa in anticipo quanto dovrà lottare. È scritto: “La salvezza del Creatore arriva in una frazione di secondo”. Arriva all’improvviso, come l’esodo dall’Egitto.

Lezione quotidiana di kabbalah – 26.02.10

Preparazione alla Lezione
Video / Audio

“Prefazione alla saggezza della Kabbalah,” Articolo 30
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Il Libro dello Zohar — Selezioni, Capitolo “BeHaalotcha (Quando tu prepari le candele),” Articolo 118
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Il Libro dello Zohar — Selezioni, Capitolo “BeHaalotcha (Quando tu prepari le candele),” Articolo 118
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Rivelando il potere del Kli Mondiale

Domanda: abbiamo avuto un congresso con migliaia di partecipanti da tutto il mondo che hanno voluto unirsi. Cosa ci è mancato per ascendere al successivo livello spirituale?

Risposta: abbiamo rivelato che esistono molte persone in tutto il mondo che studiano con noi, delle quali non abbiamo nessuna conoscenza. Tuttavia, la quantità non è l’unica cosa importante. Dobbiamo anche raggiungere una connessione corretta e potente. Nel frattempo, ogni persona, ha ancora la sua idea di unità, ma già abbiamo una base solida per crearla.

Adesso tutto dipende da quanto ogni persona potrà capire e sentire che :

1. Il Creatore ha creato solamente un desiderio comune.

2. È stato strutturato deliberatamente affinché noi, la parte del desiderio comune, non sentiamo la nostra connessione come una totalità inseparabile in Malchut del Mondo dell’Infinito. Al contrario, stando in questo mondo, sentiamo il Malchut frammentato, nel quale non sentiamo le nostre anime, ma viviamo in una realtà immaginaria che non assomiglia a quella vera.

Di fatto, tutta la realtà è spirituale ed ora ci troviamo nello stato incosciente. Percepiamo la mancanza di coscienza spirituale come il nostro mondo e noi in esso. Per tanto, dobbiamo capire che tutto quello che vediamo ora è una nebbia, la nostra fantasia condivisa e dobbiamo sforzarci per ritornare alla vera realtà. Questa vera realtà si fonda solo sul nostro desiderio di sentire la nostra unità, la nostra integrazione comune, uno dentro l’altro e tutti uniti.

Il linguaggio creato dalla Natura

Domanda: Perché i Kabbalisti scelsero, per spiegare i loro pensieri agli altri, “il linguaggio dei rami”?

Risposta: Supponiamo che io ho capito la relazione della radice e del ramo nel primo livello, mentre qualcun altro ha potuto capirla in un livello più elevato ed un’altra persona lo ha capito in un altro livello ancora più elevato. In ogni caso il ramo resta un ramo.

Il bambino sa che se collega un cavo ad una presa elettrica, il gioco comincerà a funzionare. Io so che nel collegamento c’è elettricità che arriva a casa tramite i cavi. D’altro canto, la persona con conoscenze ancora più tecniche sa che in qualche luogo, c’è una centrale elettrica ecc … ma parliamo dello stesso processo. Non è così importante che ognuno di noi capisca i dettagli e quanto profondamente veda la radice. Le radici continuano nella stessa direzione verso la fonte superiore, ma il ramo nel nostro mondo, resta un ramo.

Il linguaggio dei rami” è preso dalla realtà, non è necessario inventare altro per esprimere le nozioni spirituali; semplicemente non può realizzarsi. Questo linguaggio è stato creato dalla Natura per noi per utilizzarlo come un mezzo di comunicazione con il Creatore. Mosè, nel libro della Torà, fu il primo ad utilizzare questo linguaggio per descrivere il cammino dell’acquisizione spirituale in tutti i livelli.

Il Libro dello Zohar spiega i commenti di Mosè ed aggiunge il suo linguaggio. Rabbi Shimon passò lungo gli stessi gradini di Mosè, lungo i quali deve passare ogni persona. La sua descrizione di questi gradini ci fornisce spiegazioni aggiuntive della connessione tra una radice ed un ramo. Per questo Il Libro dello Zohar è così efficace ad attrarre la Luce (Ohr Makif) dalla radice fino al ramo (noi).

Baal HaSulam descrisse la connessione tra la radice ed il ramo più dettagliatamente, aggiungendo le definizioni e le spiegazioni cabalistiche della sua connessione attraverso le tre linee.

Tuttavia, tutti questi autori parlano della stessa immagine e delle sue radici; ma ogni cabalista aggiunge la sua descrizione della connessione. Ciò aumenta la forza dell’ascesa spirituale che da il libro e la quantità di Ohr Makif che discende su una persona che lo legge, preparando il cammino del Mondo Superiore.