Non c’è santità nel nostro mondo

rav_bookjpgDomanda: Perché dobbiamo capire ogni parola del Libro dello Zohar, nel suo senso spirituale e non nel suo semplice senso fisico?

Risposta: In nessun modo dobbiamo interpretare le parole del Libro dello Zohar nel loro senso fisico, perché in questa maniera l’uomo riduce la Torà al livello di questo mondo. Dobbiamo ascendere dai rami alle radici, da questo mondo verso l’alto, al mondo spirituale; e la tua domanda: perché non abbassiamo il mondo spirituale al nostro mondo?

Per prima cosa, nel nostro mondo non ci sono le stesse leggi del mondo spirituale. Tutta la confusione della nostra realtà, viene dal fatto che la gente immagina il mondo spirituale senza esistere in esso, e dopo, con la forza, veste lo spirituale nel materiale, come se avesse la forza della dazione nella mano destra e la forza della ricezione nella mano sinistra, o come se alcune parti del suo corpo fossero più sante di altre, ecc … Tutto ciò è falso. Per noi è proibito connettere lo spirituale con ciò che capiamo, sentiamo e facciamo nel nostro mondo. Tra queste cose non deve esistere nessuna connessione.

Non c’è niente di sacro nel nostro mondo, incluso i livelli inanimato, vegetale, animato ed umano. Non c’è nessuna santità in niente di ciò che fanno gli esseri umani in questo mondo. Il Libro dello Zohar è soprannominato il libro sacro, perché con il suo aiuto posso ascendere dal nostro mondo, dall’egoismo, alla santità, alla dazione e all’amore per il prossimo.

Io sono un punto nel cuore che appartiene al mondo spirituale, al mondo della santità. Questo è l’unico punto in me ad essere diverso da tutta la mia natura e con l’aiuto di questo mezzo, “il libro sacro”, posso ascendere al mondo della santità, alla dazione. Tuttavia, non è la carta, né la sua tipografia ad essere sacra. Neppure le lettere nel libro sono sacre. La santità è la connessione tra la Luce ed il vaso (Kli) che simboleggiano le lettere, però nel nostro mondo non c’è niente di sacro.

Il problema è che la gente comincia ad attribuire la santità ad una persona o alle sue azioni. Ciò nonostante, tutti questi non sono altro che meri simboli. Tutti gli attributi per compiere i precetti: il Talit, il Tefillin, il libro della Torà, l’Aron Kodesh (l’armadio dove si custodisce la pergamena della Torà) sono semplicemente i simboli dell’interazione delle Luci e dei Kelim, le relazioni tra loro, gli stati delle anime. Per tanto, gli stati delle anime sono proprio ciò che è sacro, perché hanno l’attributo della dazione.

Il libro della Torà che si trova nell’Aron Kodesh è semplicemente un simbolo dell’essenza spirituale che si denomina Zeir Anpin e che colpisce il desiderio, Malchut (l’unione di tutte le anime) con la luce della santità, facendolo diventare dazione. In questo modo corregge le nostre anime e ci eleva.

Oltre ai simboli non c’è niente nel nostro mondo. Tutti noi “siamo simili agli animali mortali”, e la persona che suddivide gli oggetti e le azioni di questo mondo in più o meno sacri, si allontana solo dal cammino della correzione.

Tutte queste sono azioni “Erev Rav”, perché impediscono l’avanzamento al mondo spirituale e la correzione dell’anima.

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