“Non ti creerai idoli”

laitman_2009-08_26221La domanda che ho ricevuto: Chi è “un adoratore di idoli” nella Kabbalah?

La mia risposta: Tu lo sei! Senza rendertene conto, ogni minuto crei degli idoli dal niente.

Se non colleghi tutto ciò che ti succede con la Sola Forza, chiamata “Il Solo, l’Unico ed Invisibile”, se non attribuisci ogni cosa sempre ad una sola causa e non consideri ogni altra cosa come semplice manifestazione di questa Unica forza, allora sei un adoratore di idoli.

Per esempio, tua moglie ti dice qualcosa di poco carino. Devi capire che questa cosa arriva dal Creatore, e che lei è solo una marionetta che, in questo modo, dimostra l’atteggiamento del Creatore verso di te. Se, al contrario, tu colleghi ogni cosa a lei, allora sei un “adoratore di idoli”. Tu di devi relazionare al Creatore attraverso di lei piuttosto che relazionare a lei ciò che succede. Ci devono essere due componenti in gioco.

Dovremmo capire che è il Creatore a condurre il gioco, e Lui si presenta a noi in questo modo di proposito così che noi possiamo unire tutte le diverse e opposte manifestazioni di Lui in una sola forma e in una sola Fonte: il Creatore. Tuttavia, questo è possibile solo a condizione che si usi tutto il mondo per collegarlo alla nostra percezione in una cosa sola, e per collegarlo ad una sola Fonte.

Un commento

  1. Ecco…ci siamo.

    Affinchè siamo schiavi del nostro desiderio di ricevere, siamo come il famoso burrattino Pinocchio: Geppetto che non voleva più essere da solo, ha fatto una creatura. Quella all’inizio non si rende neanche conto che approffitta della bontà del suo creatore ricevendo un sacco di favori. Man mano vede che lo stesso non raggiunge la felicità, le forze superiori (la “fata”), o una specie di luce comincia a correggerlo. Quando già Pinocchio si era reso conto del suo egoismo e quando già voleva diventare bravo, gli succedono tutte le tentazioni possibili (Lucignolo…o Lucifero??? e il paese dei balocchi) e ci casca. FInische nei guai, ma ancora giustifica la facenda dicendo bugie qua e là (“sono stati gli altri” …una specie di idolatria)
    Man mano si corregge con un lavoro immenso e alla fine gli comincia la vera vita da “ragazzo vero” – uno stato stabile che non cambia più come la vita eterna- e infatti finisce la storia…

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