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Non c’è rottura, ma conoscenza della Luce

img_8378Domanda: Perché una persona deve attraversare tante rotture? C’è il peccato di Adam HaRishon, l’intossicazione di Noè, l’animosità tra Caino ed Abele, la distruzione del Tempio ed altre. Perché non attraversiamo la rottura una volta e dopo procediamo a correggere tutto?

Risposta: La rottura è necessaria affinché il nostro desiderio di ricevere prenda coscienza di se stesso, senta che sta nel lato della ricezione e qualcuno gli da; qualcuno desidera dargli ed aspetta una reazione particolare in cambio. Tutto ciò si fa affinché la creazione apprenda non solo a ricevere, ma anche ad essere simile al Datore. La creazione deve capire che la ricezione e la dazione sono solo mezzi di connessione del Creatore con la creazione. È un cammino per portare la creazione alla dazione, alla somiglianza con il Creatore ed aiutarla ad ascendere al Suo livello.

Quando il desiderio egoista comincia a capire e sentire tutto questo, diventa “umano”. La ricezione e la dazione sono solo azioni ausiliari che aiutano una persona ad elevarsi al livello del Creatore. Tutte le rotture avvengono per svilupparci e portarci a questo livello. Tutti gli stati, i sentimenti e le realizzazioni che attraversiamo, sono necessarie, poiché senza di esse non saremmo capaci di ottenere la Fine della Correzione.

Non possiamo arrivarci con un solo salto, perché la saggezza arriva con l’esperienza. Dobbiamo passare attraverso molti stati e compararli; dobbiamo sperimentare molti conflitti interiori e lottare per poterli capire. Il nostro compito non consiste nell’investigare il desiderio di godere che abbiamo, ma anzi, attraverso le sue reazioni, studiare la Luce, il Creatore. Non sentiamo la Luce stessa; non abbiamo la capacità di percepirla e capirla. Tuttavia, attraversando i diversi strati del desiderio di godere, gli stati rotti o non corretti, nel trovarci vuoti o pieni di Luce, studiamo ciò che avviene al di fuori del nostro desiderio egoista.

Non sappiamo cosa realmente accada “fuori”. Sentiamo solamente i cambiamenti che avvengono dentro di noi e li compariamo. È così che studiamo il terzo componente: la Luce. Anche se non sappiamo niente sulla Luce e non possiamo sentirla, siamo capaci, tuttavia, di raggiungerla per mezzo delle Sue azioni. Però ciò non può avvenire di colpo.

Quanto più completo diventa il desiderio di una persona, più contraddizioni e “tonalità” contiene, più grande è l’abilità di una persona per riconoscere la Luce ed il Creatore. Per tanto, non dobbiamo pensare che qualcuno stia deliberatamente collocando degli ostacoli sul nostro cammino. La natura del nostro desiderio egoista che è opposto alla Luce, richiede che realizzi queste azioni, per capire cosa è Luce che è tanto lontana.

“Non ti creerai idoli”

laitman_2009-08_26221La domanda che ho ricevuto: Chi è “un adoratore di idoli” nella Kabbalah?

La mia risposta: Tu lo sei! Senza rendertene conto, ogni minuto crei degli idoli dal niente.

Se non colleghi tutto ciò che ti succede con la Sola Forza, chiamata “Il Solo, l’Unico ed Invisibile”, se non attribuisci ogni cosa sempre ad una sola causa e non consideri ogni altra cosa come semplice manifestazione di questa Unica forza, allora sei un adoratore di idoli.

Per esempio, tua moglie ti dice qualcosa di poco carino. Devi capire che questa cosa arriva dal Creatore, e che lei è solo una marionetta che, in questo modo, dimostra l’atteggiamento del Creatore verso di te. Se, al contrario, tu colleghi ogni cosa a lei, allora sei un “adoratore di idoli”. Tu di devi relazionare al Creatore attraverso di lei piuttosto che relazionare a lei ciò che succede. Ci devono essere due componenti in gioco.

Dovremmo capire che è il Creatore a condurre il gioco, e Lui si presenta a noi in questo modo di proposito così che noi possiamo unire tutte le diverse e opposte manifestazioni di Lui in una sola forma e in una sola Fonte: il Creatore. Tuttavia, questo è possibile solo a condizione che si usi tutto il mondo per collegarlo alla nostra percezione in una cosa sola, e per collegarlo ad una sola Fonte.