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Il mondo spirituale è percepito attraverso i desideri degli altri

dontstarveyourselfusetheupperlightinstead_thumbQuando si entra in stretto contatto con i desideri degli altri, si soddisfa la necessaria condizione per percepire il mondo spirituale, “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Trasformando i desideri degli altri nei nostri desideri, si potrà percepire il Mondo Superiore attraverso di essi. Allora cosa si deve fare per entrare in più stretto contatto con i desideri degli altri? Bisogna provare ad immaginare la correlazione tra noi e gli altri nel modo che segue.

Quello che a noi sembrano essere gli altri uomini, il “prossimo”, sono in realtà i nostri stessi desideri. Si trovano al di fuori di noi per darci l’opportunità di accettarli mentre li correggiamo. Ci sono dei desideri egoistici dentro di noi che non possiamo correggere; possiamo solo “bloccarli” e salire al di sopra di essi. Oltre a questo, c’è anche un desiderio “estraneo” di godere che è al di fuori di noi; ma ci sembra “estraneo” perché è corretto rispetto a noi ed ha la forma della dazione!

C’è un grande Kli comune o desiderio che è completamente indirizzato alla dazione. E poi ci siamo noi, coloro che ricevono, con la nostra scatolina nera. Vogliamo vedere la vera realtà? Forza, avanti – è dentro il Kli comune! E’ qui! Tutto quello che dobbiamo fare è entrare, prenderne parte e sentirla! E’ al di sopra e oltre tutti i confini e tutti i limiti; e’ assolutamente buona e fa solo del bene. Non ha vita e non c’è morte, ma solo un appagamento infinito.

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I desideri degli altri uomini sono già corretti. Sono tutti dentro Malchut del Mondo dell’Infinito, che include ogni cosa. Tuttavia, bisogna acquisirli, e lo si può fare solo gradualmente, un po’ per volta. Si entra un passo per volta, finché non si arriva ad abbracciare tutto. Lungo questo percorso si attraversano cinque mondi e 125 livelli, acquisendo gradualmente questo enorme desiderio.
Ad ogni modo, si può acquisire solo ciò che è già pronto e corretto! Si deve solo sapere come riceverlo attraverso la correzione del proprio atteggiamento verso di esso, e collegandosi ad esso nel giusto modo. Questo è il significato di Malchut del Mondo dell’Infinito.
I Kabbalisti scrivono che il “prossimo” è il nostro Kli spirituale che è già corretto e che si trova al di fuori di noi, negli altri uomini. Dobbiamo solo renderlo una parte di noi, collegarci ad esso e ad avvicinarci nella giusta maniera. Dobbiamo realizzare la restrizione (Tzimtzum Alef) del nostro egoismo al fine di essere sicuri di non domandare più di quello che il nostro corpo necessiti. Allora ogni altra cosa sarà il nostro Kli, e potremo prenderla!
Questo desiderio che è al di fuori di noi è la nostra anima, mentre il “noi” di oggi è un’illusione che scomparirà.

Un nuovo mondo dopo il diluvio

rav_2008-11-14_sl_img_7185_w1 Quando il nostro desiderio egoista si sente male, ci manovra come con una corda affinché troviamo la felicità. Tuttavia, ciò non è sufficiente per continuare nella direzione corretta, perché la meta della creazione non è fuggire dall’egoismo. È soltanto il modo di aiutarci, è una forza impulsiva.

Per orientarci nella direzione corretta, dall’Alto ci viene concesso un desiderio, una scintilla o punto nel cuore che ci chiama allo sviluppo spirituale. Questa scintilla ci porta ad un gruppo cabalistico e ad un maestro, affinché possiamo crescere e svilupparla.

Utilizzando questi elementi, dobbiamo costruire “un’arca”, con la quale possiamo scappare da tutto il male, da tutte le confusioni e le sfide che troviamo nella nostra crescita spirituale. Allo stesso tempo, dobbiamo capire che non possiamo fare niente rispetto ai disturbi, che siano esterni oppure interni. Si rivelano in noi e nel nostro ambiente con tutta l’intenzione, affinché possiamo fortificare la nostra determinazione e riunire le nostre forze contro di essi, come le acque turbolenti del diluvio distrussero tutto ciò che era dannoso e lasciarono solo il necessario.

Effettivamente ci siamo riuniti qui, per costruire un’arca dentro di noi che rappresenti l’attributo di dazione del Creatore. Quest’arca sarà il nostro rifugio.

Lo Zohar: va ed entra nell’arca con tutta la tua famiglia, poiché tutto ciò che non cerca rifugio nell’arca sarà cancellato dalla faccia della terra “.

Dobbiamo associare tutto ciò che possiamo a Binà, l’attributo della dazione, il Creatore, tanto quanto ci è possibile. Possiamo farlo affidandoci a Lui totalmente ed aggrappandoci a Lui come un seme nell’utero della madre. Tutto ciò che possiamo associare a questa qualità si salverà e si svilupperà spiritualmente.

I desideri che non si possono associare a Binà saranno distrutti dalle acque del diluvio. Noè è l’unico desiderio dentro di me che mi può portare alla spiritualità, sempre e quando lo posso separare dal resto dei miei desideri che non si possono sviluppare spiritualmente. Per questo desidero connettermi alla spiritualità, per mezzo di questo desiderio. È l’unico che desidero coltivare.

Devo tagliare il resto dei desideri ed affogarli nelle acque del diluvio, perché posso avanzare soltanto con l’unico desiderio che simboleggia Noè. Con questo desiderio posso costruire un nuovo mondo: il mondo dopo il diluvio.

Non so come sarà questo nuovo mondo. Io mi sviluppo all’interno di Binà come nell’utero di una madre e sia quel che sia. Quando risorgerò, avrò un nuovo mondo.