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Lezione quotidiana di Kabbalah – 18.12.09

Preparazione alla Lezione
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Shamati n.26 “Il future dell’uomo dipende ed è legato alla gratitudine per il passato”
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“Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”, articolo 17
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“La Saggezza della Kabbalah e la Filosofia”, lezione 3
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Il permesso dall’Alto

russia_thumbLa domanda che ho ricevuto: Baal HaSulam scrisse di aver ricevuto il permesso dall’Alto per svelare la saggezza della Kabbalah. Che cosa significa “il permesso dall’Alto”?

La mia risposta: Quando un Kabbalista raggiunge un alto livello di realizzazione, dice di aver ricevuto “un permesso dall’Alto”. Egli accetta la sua nuova missione, si sente obbligato a compierla e comincia ad agire. Questo fa parte della missione che è stata messa sulle spalle di tutti i grandi Kabbalisti, a cominciare con Abramo e così in avanti. L’esempio più lampante è stato Mosè, che fu una guida spirituale per il suo popolo.

“Il permesso dall’Alto” comprende la conoscenza della struttura dell’universo, la metodologia per rivelare il Creatore e per educare gli uomini alla correzione personale, sia in questo momento che in una certa misura anche nel futuro. Colui che riceve “il permesso dall’Alto” diventa un collegamento attraverso il quale la conoscenza più elevata scende verso il basso, in base alla capacità di coloro che si trovano al di sotto del Kabbalista di assorbire e di imparare.

Il permesso dall’Alto include in sé un vasto sistema per condurre tutta l’umanità verso uno stato di armonia con il Creatore. Avere “il permesso dall’Alto” significa che un essere umano è diventato un rappresentante del Creatore, un legame tra il Creatore e la Sua creazione. Infatti, se un uomo non ricevesse “il permesso dall’Alto”, non farebbe che confondere gli altri. Non sarebbe in grado di presentare in modo adeguato l’obbiettivo, la sua importanza, i metodi per raggiungerlo, e neppure il significato di questi metodi.

L’obbiettivo è di diventare una sola entità con il Creatore. Il metodo per raggiungere questo obbiettivo si trova nella correzione dei nostri desideri umani con l’aiuto della Luce che ci riporta alla Sorgente. Si inizia questo percorso con lo studio della Kabbalah e desiderando di correggersi, desiderio che viene emanato dal “punto nel cuore”. Immediatamente il punto nel cuore guida il nostro desiderio verso l’unione (“ama il tuo prossimo”) con “i punti nel cuore” dei nostri compagni del gruppo.

Se un uomo scopre questo sistema, lo comprende, e lo assimila nel suo essere, significa che ha ricevuto “il permesso dall’Alto”.

Sforzarsi per sentire una dimensione diversa

relative_thumbLa saggezza della Kabbalah non viene percepita da nostri sensi e dal nostro intelletto perché nascosta. Appartiene ad una diversa dimensione, che non siamo in grado di percepire o di esplorare direttamente.

Diversamente dagli animali che non sono in grado di comprendere la musica creata dagli umani, noi possediamo un’immaginazione potente e la proprietà basilare che si chiama il punto nel cuore, che ci permette di trasformarci. E’ per questo fine che studiamo la Kabbalah, che possiamo raggiungere solo attraverso una connessione con questa saggezza eterna. E questo è il lavoro più importante che abbiamo al mondo.

Non importa quanta strada un uomo riesca a fare nella Kabbalah, o quanto riesca a capire. Semplicemente studiando la saggezza eterna della Kabbalah, che va oltre questo mondo e che è al di sopra della nostra consapevolezza, si esprime il desiderio di uscire da questo mondo, che già di per sé è espressione di un desiderio grande e senza tempo. Ogni momento che spendiamo studiando la Kabbalah con l’intenzione di avvicinarci ad una nuova realtà e per acquisirne la consapevolezza  è un momento ben speso.

E’scritto che dopo la morte del corpo, all’anima vengono fatte solo due domande: “Hai studiato la Torah? Ti aspettavi la salvezza?” La domanda “Hai studiato la Torah?” significa: Hai provato ad attirare la Luce che ti riporta alla Sorgente? E la domanda, “Ti aspettavi la salvezza?” significa: Credevi che la Luce facesse questo lavoro per te, ti sei sforzato per trasformati in un essere che “dona”?

Se non uomo offre anche la minima attenzione alla saggezza della Kabbalah e la studia, egli fa avanzare anche l’intero gruppo di anime che gli sono vicine nel sistema generale chiamato “Adamo”.