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Il Libro dello Zohar ci mostra la strada per la fonte di acqua viva

well_thumbLeggendo Il Libro dello Zohar, si deve capire che esso parla solamente della connessione tra le nostre anime e dell’unico sistema generale che esiste, del quale siamo parte. Lo Zohar ci parla dei diversi gradi di connessione e delle azioni che ci vincolano. È specificamente per questa ragione che impiega nomi di  persone ed oggetti di questo mondo, così come nomi di angeli, Sefirot, Parzufim ed altri oggetti spirituali. L’unico obbiettivo in tutto ciò è la correlazione dei desideri, ed il lettore deve immaginarsi all’interno di questa rete di connessioni. Allora, il Libro dello Zohar comincerà ad influenzarlo.

Cercate di sentire che vi trovate all’interno di un mondo di forze e desideri, nel campo che ci connette. Non c’è neppure una sola citazione del nostro mondo, ma tutto parla della connessione interiore tra le parsone. Immagina solo, che tutto ciò che viene descritto, è su di te; sei tu che sali e scendi lungo i gradi spirituali, relazionandoti alle diverse parti di Zeir Anpin che si chiamano: Giacobbe, Noè, Davide, Abramo, Isacco, ecc. Tutto questo sei tu! Il risultato sarà, che vedrai questa immagine davanti a te.

Lo sforzo che realizziamo per penetrare all’interno di questa immagine, è ciò che la creerà nel nostro interiore, perché questo è ciò che attrae la Luce Superiore verso di noi. Per esempio prendiamo il seguente estratto:

Esistono due acque nel tuo buco e stanno sgocciolando dal tuo pozzo. Il buco è uno spazio vuoto che non lascia uscire l’acqua ed il pozzo è l’acqua che si riversa velocemente all’esterno. Ma sono entrambi insieme in un luogo, e rappresentano Nukva (creazione, Malchut, il cuore, o il desiderio). Fino a quando essa  si unisce con suo marito, il Creatore, resta lì come un buco vuoto, come un mendicante che dipende da tutti. Ma quando si unisce a Lui, diventa un pozzo pieno d’acqua. Il pozzo si riempie d’acqua dall’alto, da Zeir Anpin, il Creatore, e la sua acqua si riversa nelle anime dei giusti.

Ogni persona deve immaginare che ciò è scritto riguardo a lei ed il suo stato. O è un buco vuoto o è un pozzo pieno d’acqua; ciò dipende dalla sua abilità di connettersi con altre anime o punti nel cuore. Comunque, tutto il sistema esiste nel desiderio della persona.

Se questa si sente come un mendicante che non ha nulla, (così si sente la persona quando arriva alla Kabbalah) allora il suo desiderio lo fa sentire come Nukva, (un desiderio di essere riempito), opposto al Creatore. Una persona deve allora capire che può solo ricevere il riempimento nella misura in cui corregge il suo desiderio. Così il buco vuoto, diventerà un pozzo pieno d’acqua, desiderando riempire gli altri ed il Creatore. In questo modo una persona diventa una fonte eterna dalla quale sgorga acqua viva.

Il corpo è la correzione dei desideri

life1Ho ricevuto alcune domande sul corpo fisico:

Domanda: In quale corpo esisteremo nell’eternità? Sarà quello dell’ultima reincarnazione o il corpo di una reincarnazione precedente? O sarà un corpo totalmente diverso?

La mia risposta: Il “Corpo” in Kabbalah è la correzione dei desideri, ed il nostro corpo fisico non è tema di discussione, soltanto a noi sembra che esista.

Domanda: Cosa dice la Kabbalah riguardo alla cremazione del corpo invece della sepoltura nella terra ? In un sito internet di Kabbalah ho letto che è proibito e che la persona risusciterebbe come mezza persona e con grandi difficoltà.

La mia risposta: Al livello del nostro mondo, la sepoltura è la norma. Allo stesso tempo, la Kabbalah non considera che i corpi siano qualcosa di sacro, come fanno le religioni. La Kabbalah non prende il corpo in considerazione.

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