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Tu chi sarai: colui che guida l’asino o l’asino?

laitman_2008-12-25_8472_wp1Il desiderio (Homer) è come l’asino (Hamor) che è controllato da colui che lo cavalca (l’intezione). In passato gli asini erano usati per far girare la macina del grano. Il muso dell’asino veniva infilato in un sacco pieno di grano, e così l’asino mangiava intanto che camminava in circolo per far girare la ruota.

Se non gli veniva dato da mangiare, non faceva neanche un passo. Allo stesso modo, la nostra sostanza egoistica è come un asino: non si mette in moto a meno che non riceva una ricompensa!

L’intenzione che controlla il nostro “asino” è chiamata “uomo”. Essa rappresenta colui che cavalca l’asino e che stabilisce dove l’animale andrà.

Il desiderio non comprende le intenzioni, e ciò ci mette in grado di controllarlo. Lasciate che il vostro desiderio se la goda, aggiungeteci soltanto un’intenzione. Questo è il motivo per cui è scritto che più un uomo è elevato e più grande è il suo desiderio egoistico. Tuttavia, egli sa come far godere il desiderio egoistico per domarlo e condurlo verso un obbiettivo corretto.

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Baal HaSulam, lettera 47, 1927
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“Prefazione alla Saggezza della Kabbalah,” articolo 42, lezione 16
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Articolo “Il Corpo e l’Anima,” lezione 2
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Il Libro dello Zohar selezioni, capitolo “Noah,” articolo 482
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Per il progresso spirituale, si ha bisogno di una costante accelerazione e non di una velocità costante

everything-we-perceive-is-like-frames-of-a-motion-pictureLa domanda che ho ricevuto: Perché è scritto che uno sforzo è solo qualcosa che va al di là dell’ordinario?

La mia risposta: Con riferimento al lavoro spirituale, noi parliamo sempre di accelerazione e non di velocità. C’è un principio della relatività molto noto il quale dice che se un oggetto si muove ad una velocità costante, allora è come se non si muovesse affatto. Se si applica questa considerazione agli altri, forse c’è del movimento, ma con riferimento a te, c’è l’immobilità. E nella Kabbalah, noi misuriamo tutti i cambiamenti relativi all’uomo in se stesso.

Perciò, se stiamo agendo secondo abitudine e compiamo le nostre solite azioni abituali, che non ci richiedono di aggiungere dei nuovi sforzi in nessun  momento, allora non cambiamo. Se non aggiungo uno sforzo, allora non salirò al livello successivo, e ciò significa che non compirò un movimento spirituale.

Quindi, puoi verificare il tuo avanzamento, nonostante l’assenza di ogni reazione, attraverso l’accumulo di sforzi che metti nella correzione, nella dazione, e nell’unione e nello studio. Quello che devi controllare è ciò che hai aggiunto a ciò avevi ieri!

L’aumento costante dello sforzo dovrebbe diventare una tua abitudine. Ti devi abituare ad una costante accelerazione. Ciò di cui abbiamo bisogno è una costante accelerazione, non una costante velocità! Questa cosa deve diventare un’abitudine.

Ascendere verso il Creatore lungo tre livelli del desiderio

michael-laitman_15La domanda che ho ricevuto: Qual è lo scopo della creazione, e dove siamo noi sulla scala spirituale che ci porta a raggiungere questo scopo?

La mia risposta: Lo scopo della creazione è di raggiungere l’adesione con il Creatore. La Kabbalah usa diverse tecniche per esprimere l’essenza delle categorie e delle qualità del mondo nascosto che il lettore non percepisce.

Al fine di distinguere la differenza tra il Creatore e la creazione, noi diciamo che il Creatore è “al di sopra” e che la creazione è “al di sotto” con riferimento all’importanza delle loro qualità. Quando poi misuriamo la distanza o l’altezza tra loro, considerato che non si tratta di una distanza fisica, vediamo che è una differenza di qualità, cioè il grado della separazione dell’uomo dal Creatore assoluto.

Se un uomo non ha nemmeno un solo desiderio di essere uguale al Creatore (la qualità della dazione), allora quest’uomo non ha raggiunto nemmeno il primo livello della scala tra lui e il Creatore. Se invece ha reso almeno una minima porzione dei suoi desideri uguali al Creatore, allora egli ascende al primo grado. Se è poi in grado di utilizzare una più grande porzione dei suoi desideri per il bene della dazione, allora ascende al secondo livello.

Queste “porzioni” sono preparate per noi fin dal principio. Sono chiare e sempre diverse tra loro in dieci Sefirot. Ogni volta, io ricevo un forte e ben definito aumento del desiderio, e correggendo la mia intenzione dalla ricezione alla dazione, ascendo.

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Alla fine dovrò rendere uguale al Creatore tutto il desiderio che è stato creato in me. Tuttavia, questo desiderio è al momento mi è nascosto e mi viene rivelato nella misura in cui sono in grado di usarlo per il bene della dazione. Questa è la ragione per cui l’intero universo è diviso in tre mondi:

  • Questo mondo, che percepisco proprio come ogni altro uomo, anche se all’interno del desiderio “per il mio solo bene”
  • Il mondo che è nascosto da me, che è il desiderio che io non sono ancora in grado di usare per il bene della dazione, ed è questa la ragione per cui questo mondo non mi viene rivelato.
  • Il Mondo Superiore che mi viene rivelato, che è il desiderio che sono in grado di utilizzare per il bene della dazione, ed è questa la ragione per cui percepisco il Creatore dentro la mia equivalenza di forma con Lui.

Ogni cosa avviene dentro il solo, comune desiderio che è stato creato dal Creatore. Non c’è nulla al mondo a parte questo desiderio. Ogni cosa che è nascosta e rivelata costituisce il solo desiderio che è stato creato. Quindi, ciò che mi è tenuto nascosto oggi mi sarà rivelato domani. E dunque, una parte ulteriore della realtà passerà dall’essere nascosta all’essere rivelata.

Lezione Quotidiana di Kabbah– 24.11.09

Preparazione alla lezione quotidiana di Kabbalah
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Baal HaSulam, lettera n.46, 1927
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“Prefazione alla Saggezza della Kabbalah,” articolo 37, lezione 16
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Il Libro dello Zohar – Selezioni, capitolo “Noah,” articolo 482
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Ascolta e sentirai il Creatore che ti parla

freeLa velocità dell’avanzamento spirituale di un uomo dipende da quanto attentamente l’uomo collega (alla spiritualità) tutto ciò che gli succede nella vita e se non lascia trascorrere un solo momento senza collegarlo alla spiritualità. Un uomo non deve stare fermo proprio come fa un bambino e deve usare ogni singolo momento. A questo proposito, l’ambiente in cui l’uomo si trova è molto importante. L’ambiente velocizza lo sviluppo di un uomo dandogli la giusta direzione e spingendolo sempre in avanti.

Con l’aiuto dell’ambiente, un uomo può scoprire che anche i momenti più tranquilli hanno molta importanza. E’ particolarmente in questi momenti che un uomo scopre l’atteggiamento amorevole che il Creatore ha verso di lui. E’ come scoprire un nuovo mondo nelle profondità di un mare che è tranquillo in superficie.

Non lasciate che la vita passi via. Non dovremmo perdere un solo momento, poiché ogni momento è un’opportunità per collegarci al Creatore. Questo è ciò che viene chiamato “la vita che ritorna alla sua Sorgente”. Dobbiamo capire ciò che Lui ci vuole dire attraverso ogni circostanza che Lui ci manda. La nostra vita intera è una conversazione tra noi e il Creatore, ma poiché lasciamo andare questi momenti, non Lo sentiamo! Se solo ascoltassimo, sentiremmo la voce del Creatore in ogni momento.

Questo è il modo in cui colleghiamo il tempo materiale alla spiritualità. Questi tempi si uniscono in uno solo e noi vediamo il quadro della spiritualità. Se un uomo percepisce il tempo come un numero di azioni, allora egli è pronto a guardare alla sua vita come un processo spirituale. Ad ogni modo, solo l’ambiente è in grado di metterci in sintonia con questo atteggiamento verso la vita.