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La vita non è altro che piacere mandatoci dal Creatore

laitman_2008-08-21_0612_wpDomanda: se vogliamo limitare il nostro egoismo, significa che dobbiamo astenerci dai piaceri?

Risposta: questo non è il cammino della Kabbalah. Il Creatore desidera che riceviamo il piacere, nella misura in cui avanziamo, Egli ci mostra come trarre piacere da fonti sempre più elevate e raffinate.

Egli desidera farci avanzare e con questo proposito, ci dà ciò che noi consideriamo sofferenza, che però non lo è. Ci sta dando l’opportunità di sperimentare un piacere più elevato, che per il momento non ci attrae, ma anzi, ci tormenta.
Pensate ad una bambina piccola, alla quale piace giocare con una bambola di stoffa, ma sua madre le chiede di giocare con il suo fratellino minore. Tuttavia, lei non vuole giocarci, poiché non pensa che giocare con un bebè, sia realmente un piacere. Per lei la bambola di stoffa è il vero piacere.

Per tanto, le sofferenze che vedo che il Creatore mi ha inviato, in realtà mi mostrano il mio successivo stato, al quale ascenderò se le accetto correttamente.

Solamente se siamo preparati per avanzare verso i piaceri più elevati, si mostreranno a noi nella loro forma corretta.
Tutto ciò che dobbiamo fare è cambiare il nostro comportamento nei loro confronti, da ricezione a dazione, nella quale sentiremo il successivo grado spirituale.

Per questo, dobbiamo migliorare la qualità del piacere che cerchiamo, però, per il momento lo percepiamo come sofferenza. Quando finalmente apriremo gli occhi, vedremo che non c’è stata mai nessuna sofferenza.

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Gratitudine per il Congresso

feiga_congress_antaliya_2009-10_Per Rav Laitman e il movimento Bnei Baruch:

Mi piacerebbe ringraziarla per questa esperienza emozionante che ha risvegliato tanti sentimenti e impressioni  nella gente proveniente da tutti i confini della terra.

La ringrazio per la sua preoccupazione per la divulgazione della scienza della vita e per il suo sacrificio che permette all’ umanità di avvicinarsi alla Meta della creazione.

La ringrazio per lo sforzo che ha messo nell’ organizzazione di questo magnifico evento, il congresso di Turchia, questi sforzi che hanno permesso alle anime di riunirsi intorno a una sola intenzione: raggiungere la Meta per la quale siamo stati creati.

Ringrazio il Creatore che mi ha dato l’ opportunità di vedere la diffusione della vera scienza dopo 19 anni dalla morte di Rabash.

Desidero per tutti la salute e tutte e condizioni necessarie per raggiungere l’ unione delle anime in Malchut dell’ Infinito.

Prego affinchè la Provvidenza Superiore vi benedica in tutti i vostri desideri e in tutte le vostre azioni.

Rabanit Feiga Ashlag

Conoscere le regole del gioco del Creatore

how-longPer raggiungere il Creatore, la creazione ha bisogno di combinare due forze opposte dentro di sé, poiché in altro modo, non sentirà altro che se stessa, proprio come gli oggetti dei livelli inanimato, vegetale o animato.

Tuttavia, l’essere umano è diverso, perché sente il suo prossimo. All’inizio vede soltanto la possibilità di sfruttarlo, ma con il tempo, si sviluppa e comincia a capire che il prossimo è se stesso.

Ci sembra che gli altri siano contro di noi, perché il nostro ego li allontana e ce li fa odiare, tuttavia, se superiamo questo rifiuto e li uniamo a noi, allora recupereremo la parte perduta e raggiungeremo la forza che ci separa, il Creatore.

Se riporto il sistema delle anime allo stato corretto, nel quale si uniscono tramite il lavoro comune, allora raggiungerò la forza iniziale che ha creato l”unica anima e che, in seguito, Egli frammentò per affidarci il compito di unire i pezzi come prima. Ogni persona è come un bambino che, unendo tutti i pezzi, riesce a diventare grande e raggiunge la mente del Creatore.

Il Creatore mantiene deliberatamente le parti lontane, separandole mediante l’odio e l’egoismo. Egli è come un adulto che ha disfatto tutto il gioco ed ha mescolato tutte le sue parti, dando al bambino la possibilità di svilupparsi poco a poco, acquisendo intelligenza e chiedendo la correzione delle proprie caratteristiche, per ritornare a ricomporre il gioco più tardi.

Il bambino deve cercare la forma futura dell’anima e chiedere gli esempi all’adulto. Deve obbligare il Creatore a correggere la rottura insieme a lui, come un bambino chiede all’adulto di aiutarlo a costruire una casa con i blocchi. Così, giocando con l’adulto, il bambino comprenderà da dove viene il gioco, a cosa serve, per quale motivo è stato creato con quella forma, e cosa vuole il Creatore da lui. Allora diventerà come Lui.