Pubblicato nella '' Categoria

L’Unione è il modo per ricevere la soddisfazione completa

the-condition-of-entering-the-upper-world-is-mutual-guaranteeLa domanda che ho ricevuto: Perché la sofferenza degli uomini diminuirà, se daranno maggior valore alla dazione?

La mia risposta: All’inizio, questo accadrà perché gli uomini vorranno avvicinarsi tra loro, anche se solo per un proprio benefico. Poi, la vicinanza tra gli uomini li porterà anche più vicini alla Natura. E questo, di conseguenza, avrà influenza sui loro desideri: essi cominceranno gradualmente a dar valore alla dazione in sé.

Improvvisamente, si dormirà meglio perché si avrà donato agli altri. Si scoprirà di avere un’assicurazione medica, un’assistenza sociale, una pensione, e la possibilità di andare in vacanza. Si avrà del cibo ed ogni cosa necessaria per le nostre famiglie, i nostri figli, e i nostri genitori anziani. Ci si deve prendere cura degli altri e ora gli altri si prenderanno cura di te. Gli uomini raccoglieranno i benefici dell’essere connessi agli altri, e questo farà sì che essi daranno maggior valore all’unità e alla dazione.

Il processo generale avviene come segue. All’inizio un uomo soffre, poi si convince che la sola via d’uscita da questa situazione è di unirsi agli altri. Quando lo fa, vede che l’unione gli fa bene, e allora comincia a valutare la connessione attuale e la qualità della dazione. Questi sono i passaggi dello sviluppo di un uomo.

Quindi, un uomo dovrebbe per prima cosa sentire che l’unione gli procura un premio. E poi, anche se l’unione non sarà vincolante, egli sentirà che è positiva di per sé perché gli dà maggior forza, migliori relazioni, fiducia, e un buon umore.

In definitiva, l’unione appaga tutti i desideri di un uomo- anche i desideri per i soldi, la fama, il potere, la conoscenza, il cibo, il sesso, e la famiglia. Dunque, ne risulta che l’unità rende capace un uomo di ricevere la soddisfazione completa.

materiale correlato:

kabbalah blog: Cosa dovrebbe insegnare alle persone il sistema globale dell’educazione
kabbalah blog: Invece di costringerti ad essere sociale, lascia che la Luce faccia il suo lavoro
Video:La Kabbalah sulla sofferenza

Siamo interconnessi nel circuito eterno della natura

you-cant-teach-anyone-through-force

Ho ricevuto una domanda: non capisco che c’è di male nella globalizzazione? Ho ricevuto una torta che mi hanno inviato negli Stati Uniti, dall’Italia. Il mondo intero è un villaggio e questo non è un bene? Che male c’è nell’esempio della torta?

La mia risposta: è un esempio di come l’umanità realizza i suoi calcoli, basandosi sul beneficio personale di ogni individuo, senza preoccuparsi del resto della natura. Ovviamente, questo calcolo è sbagliato, poiché non può essere, che la metà dell’umanità, mangi una torta spedita dall’altra parte dell’oceano, mentre l’altra metà muoia di fame, senza poter portare alla bocca nemmeno del pane ammuffito. Se stiamo parlando dell’equilibrio universale , dell’uguaglianza e dell’unità, allora ogni persona deve ricevere solo ciò di cui necessita per vivere.

In primo luogo, comunque, abbiamo bisogno di rivelare la Natura nel livello globale e Superiore, la forza universale che conduce alla Natura. Dobbiamo scoprire in che modo siamo parte di Essa, come ci permea e quanto sono connessi ad essa, i nostri pensieri e desideri. Ognuno di noi è come un transistor all’interno di un circuito elettrico gigante. Siamo connessi in esso. Se ognuno di noi sente che si trova all’interno della Natura, all’interno del Creatore, allora possiamo realizzare i calcoli corretti.

In altre parole, ogni persona deve sentire in primo luogo, il desiderio di imparare ad unirsi con il Creatore e con l’intero universo, per poter fare calcoli appropriati. Dietro a questa realizzazione di calcoli, in primo luogo c’è l’adesione, e solo dopo verrà l’azione. Per tanto, prima di tutto, dobbiamo ascoltare ed imparare. Abbiamo già fatto abbastanza danni, agendo senza calcolare in modo appropriato.

materiale correlato:

laitman blog:il creatore lo si realizza attraverso l’ unità con gli altri
amici, uniamo le mani
l’ equilibrio con la natura

Quando l’egoismo non ha limiti

dont-fighy-egoism-aloneLa domanda che ho ricevuto: In che modo il nostro crescente egoismo è collegato alle cose che leggiamo ogni giorno sui giornali: “un padre stupra la figlia”, “un’insegnante molesta i suoi studenti” e così via?

La mia risposta: Le notizie ci parlano solo di una piccola parte di ciò che succede davvero. La maggior parte dei fatti passano inosservati. Da molti anni delle persone vengono da me per risolvere i loro problemi personali, ed ogni anno che passa parlano più apertamente di cose che prima non avrebbero potuto nemmeno nominare. Hanno rivelato i loro impulsi interiori, i desideri, i pensieri, gli squilibri e le devianze che non erano mai state rivelate prima in misura così ampia e così in profondità.

Tutto questo è causato dal sempre crescente desiderio egoistico di ricevere piacere. Questo desiderio diventerà sempre più grande, e non c’è niente che noi possiamo fare a questo riguardo. La sola cosa che possiamo fare è di cominciare a correggerlo.

Adesso stiamo avvertendo la totale “inconsistenza” del nostro desiderio egoistico, che ci separa dal Creatore e ci opprime. Questo è chiamato l’aggravamento dell’esilio, il nascondimento, la separazione dalla spiritualità. E continuerà finché non diventeremo dei tali mostri che non saremo capaci di sopportare noi stessi.

Questo male deve essere rivelato o attraverso le azioni o attraverso la comprensione dell’egoismo. In quest’ultimo caso avverrà attraverso l’educazione. Un uomo può essere corretto solo attraverso la realizzazione del male che c’è dentro di lui, sentendo che l’egoismo è negativo e che gli nuoce. Solo allora un uomo sarà in grado di correggere il male che fa agli altri uomini.

materiale correlato:

Kabbalah blog: Se l’ego ha uno scopo, come devo usarlo?
Video: Non dovremmo combattere l’egoismo

Attraverso la Kabbalah ci è possibile soffrire con consapevolezza e amore

laitman_2009-05-28_8354_wHo ricevuto alcune domande sull’influenza della Luce e le difficoltà sperimentate mentre si studia la Kabbalah.

Domanda: è possibile che la Luce ci influenzi anche se non siamo coscienti della Kabbalah e tuttavia ci sentiamo attratti da essa? Forse, inconsciamente, o  a causa di cicli di vita anteriori, nei quali siamo stati coinvolti  intensamente nello studio della Kabbalah,  si risveglia il desiderio, e provoca in noi la ricerca della Kabbalah?

La mia risposta: Il risveglio di una persona verso lo studio della Kabbalah, è il risultato della nascita di un Reshimò. Forse è la prima volta che questo le succede, o forse si tratta della continuazione, in questa vita, di ciò che si è iniziato anteriormente. La sequenza di Reshimot è rivelata una alla volta, guidandoci alla Kabbalah, anche se non sappiamo niente riguardo ad essa.

Domanda: le difficoltà che sperimentiamo quando studiamo la Kabbalah, che sono brevi sofferenze  condensate, ci si dovrebbero presentare, se non studiassimo la Kabbalah?

La mia risposta: certamente. Tuttavia , quando studiamo la Kabbalah soffriamo, non nella realtà, ma nella mente con comprensione ed amore.

Domanda: la forza che agisce su di noi, come risultato del nostro desiderio di avanzare spiritualmente, si chiama “Luce” perché “illumina” l’oscurità, cioè l’inconscio. Dopo diventa conscio?

La mia risposta: Si, è così, nella misura della nostra equivalenza con Essa.

materiale correlato:

laitman blog:perchè la kabbalah è l’ unico rimedio alla sofferenza
laitman blog: tutta la luce è gia dentro di noi
introduzione al talmud delle dieci sefirot – articolo 155
la storia è la rivelazione delle reshimot dentro di noi