Chi vuole cosa dal G20?

laitman_2008-11-13_6700Notizie (da BBC News): Il gruppo dei 20 paesi più potenti del mondo si incontra a Londra per una giornata di riunioni il 2 aprile. Il G20 ha l’obbiettivo di aumentare la fiducia nel fatto che i leaders del mondo sono uniti nell’affrontare la crisi economica mondiale. Ma anche con i cosiddetti “automatismi regolatori”, i dati forniti da Fondo Monetario Internazionale suggeriscono che entro il 2010 ci sarà solo una debole crescita generale. I paesi più poveri del mondo probabilmente saranno quelli colpiti nel modo peggiore dalle turbolenze finanziarie. Almeno 50 miliardi di dollari servono all’Africa sub-Sahariana per sottrarsi agli effetti peggiori della crisi.

Notizie (da Reuters): “Chi vuole cosa dal G20?”

La Cina – chiede più diritti di voto per il Fondo Monetario Internazionale e delle precise regole finanziarie internazionali; la scorsa settimana era stata prospettata l’idea di una nuova riserva monetaria generale basato su speciali di diritti di prelievo da parte del Fondo monetario Internazionale, ma le risposte sono state piuttosto fredde.

Il Messico – vuole che il G20 rinforzi le organizzazioni finanziarie internazionali e offra il suo sostegno per le economie in stato di emergenza, e che coordini altresì delle misure fiscali contro la crisi generale.

La Russia – Vuole una riforma del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale e più potere di voto per i paesi emergenti.

Le infrastrutture di base stanno collassando in Africa e in tutto il continente africano, ma solo la Repubblica del Sud Africa è stata invitata al vertice del G20.

Il mio commento: Se solo volessero:

1. Creare un unico centro anti crisi, responsabile per la distribuzione generale delle merci e dei servizi necessari per l’esistenza.

2. Dare a questo centro il potere di organizzare tutte le risorse monetarie, umane, naturali, e commerciali del mondo.

3. Far sì che i paesi del mondo smettano di incolparsi tra di loro.

4. Obbligare i paesi ad interrompere la corsa agli armamenti e cominciare ad abolire l’industria delle armi.

5. Iniziare immediatamente un’educazione generale usando tutti i mezzi di comunicazione.

6. Fermare ogni tipo di propaganda diretta o indiretta e ogni costrizione nei mezzi di informazione

7. Dare a tutte le popolazioni una chiara spiegazione dei metodi accettabili e reciproci per uscire dalla crisi.

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