I leaders del G-20 sono come bambini che cercano di costruire una casa

specialHo ricevuto due domande sulla prossima riunione del G-20:

Domanda: I leaders del G-20 dovrebbero raggiungere qualche forma di accordo reciproco, che potrebbe aiutare il mondo a progredire?

La mia risposta: Naturalmente, la situazione li spingerà verso qualche forma di accordo, ma di che tipo? Quei poveretti non hanno alcuna soluzione! Nessuno di loro ha niente da dire! Obama non ha nemmeno partecipato all’ultima riunione, dicendo, per scusarsi, che aveva appena assunto l’incarico presidenziale.

Nessuno può offrire alcuna soluzione perché nessuno ha un piano! Se avessero un piano, allora qualcosa sarebbe già stato pubblicato, qualcosa sarebbe stato fatto. Ma non è successo. I leaders non possono fare niente sotto le condizioni della globalizzazione, perché non hanno il “collante”- la forza di connettersi tra di loro. Anche Gordon Brown e altri economisti di fama, che hanno capito la necessità dell’unione, non sanno come realizzarla.

Questa situazione mi ricorda i bambini che vogliono costruire una casa ma non sanno come si fa. Allora urlano, “Vogliamo costruire una bellissima casa dove tutti possano essere felici!” Tutti si ritrovano sul posto, sono tutti eccitati, ma non sanno cosa fare e perciò si sentono impotenti con il problema tra le mani.

Domanda: Che cosa manca loro?

La mia risposta: Manca la connessione con l’unica Forza che può creare l’unificazione. Ad ogni modo, quando raggiungeranno la comprensione dei sistemi del mondo, si renderanno almeno conto di non avere una connessione con questa forza.

Questi leaders sono letteralmente come dei bambini che vogliono costruire una casa. Ma poi? Come dovrebbero costruirla? Questo non lo sanno. Sanno che una casa ha le pareti e il soffitto, ma non sanno come metterli insieme, visto che non hanno un programma, un progetto e nemmeno la forza. Al fine di poter realizzare questo compito, hanno bisogno di capire l’intera struttura, ma anche questa è una cosa che non hanno. Nessuno li invidia e nessuno vorrebbe essere nei loro panni oggi.

(Dalla lezione sull’articolo di Baal HaSulam “One Precept,” del 08.08.2009)

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