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Il grido che scuoterà tutto l’universo

above1Domanda: Oggigiorno la gente è molto depressa per lo stato in cui si trova il mondo. Potrà la Kabbalah portare felicità, pace e un futuro migliore, specialmente ai giovani?

La mia risposta: Attualmente i giovani stanno attraversando una depressione di una dimensione tale che non si era mai vista prima. La vita per loro non ha più un senso, i loro desideri si sono esauriti; molto giovani, attraverso il progresso, hanno sperimentato la potenza del denaro per ottenere reputazione, potere e conoscenza, così come il sesso e le droghe. Tutto ciò crea un vuoto. Questo vuoto rimarrà finchè la vita apparirà peggiore della morte; solo allora l’umanità udirà un grido di disperazione, in tutto l’universo. Quel momento offrirà all’uomo l’opportunità di raggiungere, la felicità, l’eternità e la pienezza che si trovano nelle qualità dell’amore e del Dare in Assoluto.

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Su cosa si basa la scienza della Kabbalah?

rav-scienceDomanda: Ė da tempo che mi chiedo come comprendere l’apparente contraddizione tra il concetto di fede al di sopra della ragione e l’affermazione, spesso ripetuta da lei, che la Kabbalah si basa non sulla fede, ma su sensazioni e conoscenze esatte. È corretta la mia comprensione, secondo la quale la fede al di sopra della ragione non è solo fede cieca in ciò che mi dicono, ma la via che permette di convincersi se quanto è affermato è giusto o sbagliato?

La mia risposta: La prima persona che sentì il Creatore fu Adamo, come è ben descritto nell’articolo “Il mistero del raggiungimento della saggezza” di Baal HaSulàm, dal libro

“I frutti della saggezza”. Da quel giorno, il primo del mese di Tishrei dell’anno zero, si calcola il calendario ebraico, 5.769 anni addietro. Venti generazioni dopo Adamo, fra le quali ci furono compresi anche coloro che raggiunsero il Creatore (circa 4.000 anni fa nell’antica Babilonia), la Kabbalah assunse il suo aspetto attuale. Abramo, sacerdote babilonese, la rivelò e descrisse le sue leggi fondamentali nel “Libro della Creazione”. Riunì anche alcuni studenti e creò con loro il primo gruppo Kabbalistico. I suoi seguaci, i suoi figli fisici e spirituali (in tempi passati, tutti si chiamavano con il nome del capo famiglia della tribù) continuarono il loro sviluppo spirituale fino alla caduta, la perdita della sensazione del Creatore, che portò unicamente alla sensazione del nostro mondo (la conseguenza di questo è la distruzione del Secondo Tempio, 2.000 anni fa).

Dopo la caduta, dalla sensazione del mondo spirituale fino a quella del nostro mondo, tutte le definizioni precedenti, i nomi in generale e tutto il loro linguaggio (in ebraico), “caddero” dal livello spirituale a quello terreno. Le stesse parole cominciarono a diventare e a significare ciò che essi cominciarono a vedere, sentire e capire attraverso un sentimento terreno, invece di rappresentare ciò che era prima distinto. Da allora, i testi Kabbalistici sono stati scritti con le stesse lettere e parole. Tutto dipende da chi li legge: che può trovarsi nel livello spirituale uguale a quello dello scrittore o solamente in quello terreno. Per esempio, fede al di sopra della ragione, nella Kabbalah, significa il desiderio (la proprietà) di dare (Binà, Chafets Chesed, Luce di Chasadim) superiore al desiderio di ricevere, denominato “ragione, sapere, conoscenza”, perché in esso si riceve la Luce di Chochmà, la Luce della conoscenza.

Nell’articolo “Il mistero del raggiungimento della saggezza”, Baal HaSulàm scrive:

«La concezione dell’universo, in tutta la sua profondità e le sue parti, fu scoperta totalmente da Adamo (Adamo, in ebraico, significa somigliante al Creatore e si scrive “Adam” – אדם); per questo lo chiamiamo “Il primo uomo”, giacché fu il primo uomo a raggiungere il livello Umano».

In merito alla fede di coloro che non sentono il Mondo Superiore, la Kabbalah non si esprime, perché la Kabbalah per definizione, si occupa della rivelazione del Creatore all’uomo in questo mondo! Questo concetto viene chiarito bene nell’articolo di Baal HaSulàm “L’Essenza della scienza della Kabbalah”. Per questa ragione, colui che desidera comprendere la verità, è obbligato a “tradurre”i testi letti, dal livello terreno al livello spirituale, così non si sbaglierà come chi legge i testi Kabbalistici (la Torah, il Talmud, il Breviario, ecc…) e li interpreta a livello terreno ostacolando la percezione della manifestazione del Creatore.

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