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Le domande dal blog cinese

ierusalim-1_100_wpDomanda: Posso collegare la Kabbalah agli insegnamenti orientali come il buddismo, il taoismo, il confucianesimo, lo shintoismo? C’è qualcosa in comune tra di loro? Perché alcune idee sono simili? Da dove proviene la volontà delle persone di legare tutto ciò alla Kabbalah?

La mia risposta: La Kabbalah ha rivelato il mondo a quel saggio uomo che era Abramo, gli ha descritto le origini, ed ha addestrato molti studenti che hanno sviluppato questa scienza fino d’oggi. La Kabbalah si sviluppa in parallelo con lo sviluppo dell’umanità, perché in ogni generazione l’egoismo dell’uomo aumenta e con l’aiuto dell’egoismo l’uomo può approfondire sempre più le conoscenze del nostro mondo e del mondo a noi occultato.
Abramo ha rivelato la tecnica con cui posso utilizzare il ricevere egoistico “per me” contrapposto a ciò che è “al di fuori di me”. Questo rivela nell’interiorità stessa dell’uomo nuove capacità di percepire ciò che è “fuori di lui”. La tecnica è molto semplice: andare oltre all’egoismo (all’auto-amore) attraverso l’amore per tutto ciò che è percepito fuori da te stesso e non è tuo, secondo il principio “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.
Ci viene detto che Abramo ha insegnato questa tecnica ai suoi allevi Babilonesi. Prese con se molti di loro, ma ne inviò alcuni verso l’Est. Da questo hanno avuto inizio tutti gli antichi insegnamenti orientali. Cosi è detto nella Torah (Bibbia) e nel “Midrash Raba”, un libro che fu scritto ai loro tempi.

Domanda : Come potrebbe spiegare a un uomo semplice qual è il senso della vita secondo la Kabbalah? E perché proprio il senso di vita Kabbalistico è quello vero?

La mia risposta: Il senso della vita è usare al massimo i propri sentimenti e la propria mente per raggiungere il massimo del nostro sviluppo: uscire dal ricevere egoistico “per sé” contrapposto a ciò che è “al di fuori di sé”, secondo il principio “Amerai il tuo prossimo come te stesso” e in questo modo rivelare l’esistenza eterna e perfetta “al fuori di sé” in questa vita, per “non accorgersi nemmeno della morte del corpo” continuando ad esistere “al fuori di sé e dell’egoismo”.
Non esiste uno senso della vita speciale, “Kabbalistico”. Come riveliamo il nostro mondo e la sua natura grazie alla nostra natura egoistica (“ricevere in sé”) creando le scienze naturali sulla base delle nostre osservazioni, così, avendo la capacità di “ricevere per dare al di fuori di sé”, riveliamo una natura diversa. Noi la chiamiamo superiore, perché costruiamo le nostre osservazioni “al di sopra dell’egoismo” usandolo in direzione opposta.
Anche la Kabbalah non dichiara apertamente la sua essenza. Perché, di fatto, la Kabbalah ritiene che l’egoismo delle persone, prima o poi, porterà l’umanità a negare la sua esistenza. E l’uso dell’egoismo in negazione, non “per me” ma “per gli altri”, è la Kabbalah. Cioè la Kabbalah sviluppa nell’uomo il suo egoismo e lo trasforma in altruismo. In genere, le altre tecniche non usano l’egoismo, ma propongono semplicemente di eliminarlo.

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Come vedere un mondo magnifico

rav-contentoRapporto stampa: (da BBC News) un aspetto orribile attirerà l’attenzione di coloro che ti circondano più velocemente di un sorriso, come dimostrano alcune ricerche statunitensi.
Gli individui reagiscono più velocemente ad un’espressione paurosa rispetto ad altre facce che mostrano altre emozioni tipo la gioia, come ha dimostrato uno studio fatto dal giornale Emotion. …Ė come se il cervello si sia evoluto per reagire più velocemente a delle potenziali situazioni di minaccia.

Il mio commento: questo succede perché noi percepiamo ogni cosa all’interno dei nostri desideri egoistici “di ricevere”. Ma se lo cambiamo in desiderio “di dazione”, la nostra percezione del mondo cambierà: noteremo sorrisi al posto di espressioni orribili, perché il fenomeno di “pericolo” e “minaccia” smetterà di esistere per noi. E succederà perché riveleremo che la Natura è assoluta bontà. Baal HaSulàm lo descrive magnificamente nell’articolo “L’occultamento del Creatore e la Sua rivelazione” . Se noi percepiamo il mondo come orribile o magnifico dipende solo dalle qualità dell’osservatore.

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